Piatti tipici

GASTRONOMIA PANTESCA

La gastronomia pantesca risente degli apporti dei vari popoli che hanno dominato l'isola nel corso dei secoli. E' una gastronomia semplice che utilizza i prodotti agricoli e marini offerti dal territorio.

Per chi arriva per la prima volta è d'obbligo andare a mangiare in un ristorante dell'isola. Di seguito un elenco dei piatti tipici maggiormente diffusi sulle tavole locali

PRIMI PIATTI

Ravioli amari con ricotta e menta cosparsi con sugo di pomodoro fresco e aromatizzati al basilico Cous cous di pesce Spaghetti gamberi e conza (pangrattato, mandorle tritate e prezzemolo)

Spaghetti con ricci di mare Linguine al ragù di pesce spada Risotto al gambero rosso Spaghetti con l'ammongghiu, tipico pesto pantesco

SECONDI PIATTI

Involtini di pesce spada alla pantesca Triglie al cartoccio Zuppa di pesce Aragosta alla griglia Seppie in gratin Calamari ripieni o alla pantesca Dentice al forno con patate

Salsiccia locale alla griglia Costolette di maiale al forno Coniglio selvatico al pepe verde Scaloppine di vitello alla pantesca

CONTORNI e DOLCI

PER I CONTORNI: Insalata pantesca condita con i tipici aromi dell'isola CAPPERO e ORIGANO Sciakischiuca (caponata calda di verdure) Cuccurummà (zucchine locali in agrodolce) Tumma (formaggio molle privo di sale)

PER I DOLCI: Baci (pastella fritta con ricotta locale dolce e vaniglia) Cannoli di ricotta (tipici della cultura culinaria siciliana) Mustazzoli (ciambelle di pasta sfoglia, farcite con un impasto di semola e miele) Sfinci (pastelle fritte e condite con il miele o con lo zucchero e cannella) Cassatelle (tipico dolce pasquale, al forno, farcito con crema o ricotta e cioccolato)

TRA I PRODOTTI DI ECCELLENZA IL PASSITO

Un vino liquoroso che si ottiene dalla vinificazione dell'uva zibibbo lasciata ad essiccare al sole, divenuta uva passa. Viene usato prevalentemente per accompagnare i dolci secchi e per degustazioni romantiche al calar del sole

L’uva dell’isola è indiscutibilmente lo Zibibbo – nome locale del Moscato d’Alessandria – un vitigno aromatico a bacca bianca che ha reso noto il territorio isolano grazie a un nettare chiamato Passito di Pantelleria. Temperature estive africane e assenza di piogge aggravata dai venti continui sono il leitmotiv climatico dell’isola. La caratteristica della ventosità ha spinto i viticoltori a mettere al riparo le viti dalle folate, collocandole in conche scavate nel suolo di terra lavica. Così adagiati i tralci si intrecciano e i grappoli guadagnano prossimità al terreno. Il calore topico del grappolo è preservato e si amplifica, e gli acini aumentano la concentrazione zuccherina. Le particolari tecniche di produzione del passito di Pantelleria suggeriscono un posizionamento economico che è superiore rispetto alla media dei vini prodotti sul territorio nazionale.